RITROVAMENTO

 

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Ritrovamento

 

 

PIAZZA DI CAPESTRANO

 

A seguito degli scavi, che iniziarono di lì a poco, furono rinvenute le parti che mancavano della figura maschile e, sparse intorno alla statua, - in un ‘area circostante di una trentina di metri, vennero alla luce trentatre tombe di diversa epoca e natura, alcune delle quali a cremazione e altre a inumazione meno profonde e meno antiche, la maggior parte di esse risalenti al VII e al VI secolo a.C. Si avviò così uno dei ritrovamenti più importanti dell’archeologia ed iniziò il giallo del “ Guerriero di Capestrano ”, la cui datazione e collocazione storica non sono state ancora con certezza individuate dagli studiosi. Aveva condotto gli scavi Giuseppe Moretti che diede il nome alla statua rinvenuta: Guerriero Italico o Guerriero di Capestrano. Dopo il primo restauro avvenuto a Roma il Guerriero fu esposto nel Museo di Valle Giulia, quindi portato alle Terme e finalmente trasferito al Museo Nazionale d’Abruzzo in Chieti, ove ancora si trova e di cui rappresenta il reperto più originale, importante e di maggiore attrazione. Presso il Museo di Chieti la statua fu completamente restaurata sotto la direzione del primo Soprintendente d’Abruzzo Valerio Cianfarani, che del Guerriero è stato uno dei più appassionati studiosi e divulgatori.

 

 

 

 

CASA DI MICHELE CASTAGNA

 

 

Secondo l’ipotesi più accreditata “ il Guerriero ” é databile nella seconda metà del  sesto secolo avanti Cristo

 

Sulla datazione e sulla collocazione storica del “Guerriero di Capestrano” sono state formulate infinite ipotesi, scaturite dalla minuziosa analisi di un lungo periodo che va dal IV Al VII secolo a.C. Archeologi, linguisti, storici hanno setacciato in lungo e in largo la lunga notte dei tempi, ciascuno per la propria specialità, alla ricerca dell’ambiente (o civiltà) socio - artistico - culturale in cui collocare questo autentico capolavoro d’arte. Si è ricorso anche all’esame degli elementi storici e stilistici, in particolare allo stile geometrico e sub-geometrico e alloro apparire (in ordine di tempo) fra le varie etnie. Pur tra diverse valutazioni, il periodo ritenuto più probabile dalla maggior parte degli studiosi per collocarvi la “nascita” del Guerriero, si orienta intorno alla metà del VI sec. a.C. L’ultima, in ordine di tempo, è stata in tal senso formulata dalla dottoressa Scrinari, già Soprintendente all’Archeologia dell’Abruzzo. La statua del guerriero e l'elmo erano in buono stato di conservazione. La statua risultava mutilata delle gambe molto al di sopra delle ginocchia. Anche l'elmo a forma circolare, rinvenuto poco più in la, si presentava abbastanza integro,privo solo della " crista " di cui si intravedeva la traccia. Nessun dubbio sull'appartenenza del copricapo, per la presenza nella parte inferiore di una fessura rispondente esattamente alla testa appiattita della statua.